Nasce come chiesa campestre e oratorio dedicato a San Pietro martire, ma l’epoca di costruzione non è nota.
Venne interamente restaurata nel 1867.
All’interno custodisce un dipinto attribuito a tal pittore Toso; forse si tratta di un ex voto, che si riferisce all’epidemia di colera originatasi nella seconda metà dell’Ottocento e circoscritta nel lazzaretto della Consolata (dove si contavano due o tre decessi al giorno).
Questa epidemia è confermata anche nel libro di Domenico Porta “La Cella di Borgo d’Ale“, dove si afferma che molte famiglie, in quel tempo, abbandonarono il paese.
Gruppo “L’Archivi e ij Carti dël Borgh”