In vista dell’acconto IMU 2022 del 16 giugno, prima ancora delle aliquote il primo dato che serve per calcolare l’imposta è la rendita catastale. Ci sono anche casi in cui il dato non è noto, in quanto il bene immobiliare non è regolarmente inscritto in Catasto ma è in via di regolarizzazione. Vediamo dunque quali sono le opzioni e i passaggi utili per conoscere subito la rendita catastale dell’immobile da indicare nel modello F24 (diversa dal suo valore) per pagare la prima rata dell’imposta.

Atto di compravendita

La prima opzione  è naturalmente la consultazione del contratto di compravendita dell’immobile, che riporta obbligatoriamente la rendita catastale. In genere, si trova alla terza pagina o comunque nella parte dell’atto notarile che indica la categoria dell’immobile e, appunto, la rendita catastale (RC).

Visura catastale cartacea e online

La seconda alternativa per risalire alla rendita catastale consiste nel richiedere un’apposita visura catastale. Per ottenerla basta visitare il sito dell’Agenzia delle Entrate (servizi disponibili: Visura catastale online, gratuito per i proprietari; Visura catastale telematica, a pagamento per qualunque immobile; piattaforma Sister, per soggetti convenzionati) o recarsi allo sportello di un’Agenzia del Territorio. Spesso anche i CAF (centri di assistenza fiscale) mettono a disposizione il servizio.

Visura catastale: cosa è e a cosa serve

La visura catastale permette di acquisire i dati identificativi e reddituali di terreni e fabbricati associando  rispettivi intestatari dei beni immobili. Presenti anche mappa catastale o planimetrie, elenco subalterni e atti di aggiornamento catastale. Le informazioni catastali, ad eccezione della planimetri, sono pubbliche e accessibili a tutti, previo pagamento. I titolari del diritto di proprietà o di godimento possono chiederne la consultazione gratuita.

È possibile richiedere il rilascio delle visure storiche, sia per soggetto che per immobile, in formato analitico e sintetico, ossia con layout grafico SIT (Sistema Integrato Territorio), o in formato tabellare.

Rendita catastale online

Con il servizio web dell’Agenzia delle Entrate, denominato “Consultazione rendite catastali”, è possibile conoscere la rendita e le informazioni su qualsiasi immobile censito al Catasto fabbricati o i redditi dominicale e agrario e le informazioni su qualsiasi immobile censito al Catasto terreni. Basta  indicare: gli identificativi catastali (Comune, sezione, foglio, particella) e la provincia di ubicazione dell’immobile.

Molti Comuni italiani, inoltre, mettono a disposizione procedure per ottenere la rendita catastale, anche gratuitamente.

Rendita catastale e coefficienti IMU

 

La rendita catastale non è il valore dell’immobile ai fini IMU, che va calcolato a partire dalla rendita catastale rivalutata del 5% (moltiplicando la rendita per 1,05) e poi moltiplicando il risultato per il coefficiente relativo alla categoria dell’immobile.

  • Fabbricati nelle categorie catastali A (tranne A/10), C/2, C/6 e C/7 (abitazioni e pertinenze): 160.
  • Fabbricati nelle categorie B, C/3, C/4 e C/5 (uffici pubblici, magazzini, laboratori): 140.
  • Fabbricati nelle categorie catastali A/10 e D/5 (uffici e banche): 80.
  • Fabbricati nel gruppo catastale D ad eccezione della categoria D/5 (opifici, alberghi, fabbricati con funzioni produttive connesse all’agricoltura): 65.
  • Fabbricati C/1 (negozi): 55.

CALCOLO IMU COMUNE DI BORGO D’ALE

di Redazione PMI.It

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